Bonus per le famiglie: i 17 bonus validi per l’anno 2024

La manovra di fine anno prevede diverse novità per le famiglie, tra cui una maxi deduzione per le assunzioni a tempo indeterminato di mamme, under 30, soggetti con invalidità ed ex percettori del Reddito di Cittadinanza.

Ci sono anche tagli all’IRPEF, aiuti per l’asilo e decontribuzione per le mamme che lavorano, nonché maggiorazioni dell’Assegno Unico.

Ai bonus introdotti, confermati e prorogati dalla Legge di Bilancio 2024 si aggiunge tutta un’altra serie di misure pe le famiglie che le sosterranno il prossimo anno.

Ecco nel dettaglio tutti i Bonus 2024 per le famiglie.

 

Assegno Unico 2024: maggiorazioni per il secondo figlio

Il Governo italiano sembra intenzionato ad apportare nuove modifiche all’Assegno Unico 2024 per aiutare le famiglie a far fronte al caro vita. In particolare, si parla di aumentare l’importo dell’assegno, introducendo delle maggiorazioni a partire dal secondo figlio.

Il meccanismo sarebbe quello attualmente previsto per le maggiorazioni per i figli fino al loro primo anno di età e per le famiglie con tre o più figli e ISEE inferiore a 43.240 euro fino al compimento dei tre anni del bambino.

La misura verrebbe inserita nella Legge di Bilancio 2024 sfruttando i risparmi conseguiti finora.

 

Bonus Asilo Nido 2024: gratuito dal secondo figlio

Il Fondo asili nido erogato dall’INPS sarà potenziato: questa misura, inserita nella Legge di Bilancio 2024, avrà un costo di 150 milioni di euro.

La premier Giorgia Meloni ha dichiarato che l’obiettivo è rendere l’asilo nido gratuito a partire dal secondo figlio. In realtà la legge non prevede la gratuità, ma il Bonus nido verrà portato a 3.600 euro all’anno per ogni figlio dal secondo in poi, a condizione che nel nucleo familiare ci sia già un altro figlio sotto i sei anni e che la famiglia abbia un ISEE sotto i 40mila euro.

La spesa media annuale sostenuta dalle famiglie italiane per l’asilo nido è di 10 mensilità da 260 euro ciascuna, quindi il nuovo Bonus dovrebbe andare a coprire integralmente le rette per i figli successivi al primo.

Lo stanziamento aggiuntivo avrà validità solo per il 2024, salvo eventuali rinnovi per gli anni successivi. Gli importi rimarranno invariati per il primo figlio.

 

Bonus Mamme 2024: stipendio netto più alto

Con il termine Bonus Mamme 2024 facciamo riferimento a una delle novità più importanti e interessanti contenute nel pacchetto famiglia inserito dal Governo Meloni nella Manovra 2024: un bonus in busta paga che scatta per le donne, a partire dal secondo figlio.

Un’esenzione contributiva totale per le dipendenti con almeno 2 figli, che non avrà effetti ai fini previdenziali, perché i contributi a carico della lavoratrice verranno pagati dallo Stato.

L’aliquota INPS trattenuta ai lavoratori è pari al 9,19% della retribuzione lorda (cioè lo stipendio lordo diminuito dei contributi INPS) ciò significa che le mamme lavoratrici vedranno crescere il proprio stipendio di questa percentuale.

Il taglio del cuneo fiscale a carico della lavoratrice sarà automaticamente applicato:

  • fino ai 10 anni del figlio più piccolo per le madri con due figli;
  • fino ai 18 anni del figlio più piccolo per le madri con tre o più figli.

L’obiettivo è di promuovere la natalità e favorire la genitorialità, incentivando al contempo anche l’occupazione femminile.

 

Congedo parentale 2024: aggiunta ulteriore mensilità

Il congedo parentale, secondo la legge, può essere richiesto fino ai 12 anni di età del bambino, ma viene indennizzato solo per nove mensilità. Di solito, l’indennizzo è del 30%. Tuttavia, c’è una prima mensilità che può essere coperta all’80% se utilizzata entro i primi sei anni di vita del bambino, sia dal padre che dalla madre, a determinate condizioni.

Questa misura è stata introdotta l’anno scorso e confermata dalla Legge di Bilancio 2024, che aggiunge una seconda mensilità, che viene pagata al 60% e deve essere utilizzata nei primi sei anni di vita del figlio, come le altre mensilità già previste.

Riassumendo, dal 2024, il congedo parentale prevede:

  • 1 mese indennizzato all’80% (se utilizzato entro i primi sei anni del figlio, altrimenti viene pagato al 30%)
  • 1 mese indennizzato al 60% (se utilizzato entro i primi sei anni del figlio, altrimenti viene pagato al 30%)
  • 7 mesi indennizzati al 30% (se utilizzati fino ai 12 anni del figlio)

Si ricorda che per legge ogni genitore ha diritto a tre mesi di congedo parentale indennizzati e non trasferibili, mentre altri tre mesi possono essere utilizzati alternativamente da uno dei genitori.

 

Maxi deduzione per mamme lavoratrici

Viene introdotta una nuova e più vantaggiosa deduzione i datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato: una deduzione del 120% per le assunzioni a tempo indeterminato.

Questa aumenta al 130% per coloro che stabilizzano madri con almeno due figli minori, giovani sotto i 30 anni, persone con disabilità e ex beneficiari del Reddito di Cittadinanza.

Lo scopo della misura è di promuovere l’occupazione femminile, giovanile e di soggetti fragili.

 

Carta Dedicata a Te e Bonus Carburante 2024

Confermata la carta dedicata a te, la social card che fornisce un importo di 382 euro per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità e prevede sconti presso esercizi convenzionati.

Oltre a questo, i beneficiari con un ISEE fino a 15mila euro riceveranno anche un bonus carburante da 80 euro tra ottobre e novembre.

La carta può essere ritirata presso gli uffici postali e il saldo può essere verificato online. La Carta Solidale Acquisti è già stata distribuita a 1,3 milioni di famiglie in 8 mila Comuni italiani, che ora potranno beneficiarne anche nel corso del 2024.

 

Fringe Benefit 2024: più alti per chi ha figli

L’innalzamento dei limiti entro i quali i fringe benefit sono esentasse è stato inserito all’interno del cosiddetto Pacchetto Lavoro, che include anche la proroga del taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35mila euro, è presente una misura che favorisce la natalità.

La soglia dei fringe benefit detassati, attualmente fissata a 258 euro, viene aumentata nel 2024 per tutti i lavoratori dipendenti fino a 1.000 euro. Per i dipendenti genitori con figli a carico c’è un’ulteriore modulazione a 2000 euro. A differenza del bonus di 3.000 euro del 2023, questa nuova misura non è temporanea, ma strutturale.

Da precisare che il Bonus destinato ai lavoratori con e senza figli non è obbligatorio per le aziende, ma può essere un valido strumento di gratificazione per i dipendenti, anche come integrazione dello stipendio.

 

Riforma IRPEF 2024

La riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche, inclusa nel Decreto di Riforma Fiscale approvato insieme alla Manovra 2024, prevede il passaggio da quattro a tre aliquote IRPEF, con l’accorpamento dei primi due scaglioni.

Questa misura avrà effetto sulle buste paga di lavoratori e lavoratrici, andando incontro soprattutto alla famiglie con redditi più bassi.

A partire dal 1° gennaio 2024, infatti, i primi due scaglioni vengono accorpati e si applica un’aliquota del 23% fino a 28.000 euro di reddito da lavoro e pensione. L’IRPEF sarà del 35% per redditi da 28.001 a 50.000 euro e del 45% per redditi oltre i 50.000 euro.

Verranno adeguate anche le addizionali IRPEF e modificati i requisiti per il trattamento integrativo. A tutto ciò si aggiungono i tagli alle detrazioni fiscali per i redditi superiori a 50.000 euro annui, introducendo una nuova franchigia di 260 euro.

 

Taglio cuneo fiscale

Il Governo italiano prevede di confermare il taglio del cuneo fiscale in busta paga fino a 35mila euro di reddito lordo nella Legge di Bilancio 2024, con l’obiettivo di renderlo strutturale. Tuttavia, la misura comporta costi quasi proibitivi: l’Esecutivo deve trovare circa 15 miliardi di euro per finanziarla.

Il taglio del cuneo fiscale del 2023 ha comportato un aumento dello stipendio netto dei lavoratori coinvolti, durante il 2023, fino a 100 euro. Senza il rinnovo della misura, le famiglie si troverebbero con 1.200 euro in meno l’anno di stipendio netto.

Per sterilizzare l’effetto fiscale sulla ritenuta previdenziale, è necessario agire sulle aliquote IRPEF, per altri 3 miliardi di euro.

I sindacati chiedono, inoltre, di rivalutare all’inflazione le detrazioni su lavoro dipendente applicate in busta paga, al fine di contrastare il caro-vita che sta riducendo al minimo il potere d’acquisto dei lavoratori.

Per lo scopo, il Governo potrebbe dover trovare altre fonti di entrate tramite la riforma fiscale e misure come la tassa sugli extra-profitti energetici e delle banche.

 

Rivalutazione delle pensioni

Il Governo italiano ha approvato l’anticipo sul recupero dello 0,8% di mancata indicizzazione degli assegni pensionistici erogati nel 2023, calcolato come differenza tra la percentuale di inflazione stimata (7,3%) e quella effettiva (8,1%).

Questa è una misura simile a quella prevista lo scorso anno, ma quest’anno l’aumento della pensione si limiterà solo al recupero anticipato del conguaglio sul 2022.

L’anticipo del conguaglio sarà messo in pagamento a partire dal 1° dicembre 2023.

 

Bonus Casa 2024

Anche nel 2024 saranno numerosi i bonus casa, ovvero gli incentivi per l’edilizia residenziale, che comprendono agevolazioni fiscali per lavori di ristrutturazione, risparmio energetico, interventi antisismici, acquisto di mobili ed elettrodomestici, interventi sulle facciate e sul verde, acquisto di zanzariere e tende, installazione delle colonnine di ricarica per auto elettriche e abbattimento delle barriere architettoniche.

Per il 2024, però, non è stato prorogato il superbonus 110%: da gennaio 2024 verrà ridotto e non sarà possibile applicare sconti in fattura o cedere i crediti oltre a quanto previsto dalla legge. La principale modalità rimane la detrazione diretta. In particolare le percentuali di detrazione scenderanno al 70% per i condomini e al 65% per le villette unifamiliari.

Ridimensionato il Bonus Mobili, il cui tetto scende da 8.000 a 5.000 euro a partire dal 2024.

 

Bonus prima casa under 36

La Legge di Bilancio 2024 prevede il rinnovo dei Bonus prima casa under 36, destinato ai giovani con ISEE non superiore a 40.000 euro annui. Lo stanziamento è di 380 milioni di euro.

Le agevolazioni includono l’esenzione da imposte e un credito d’imposta per gli acquisti soggetti a IVA.

Per accedere all’agevolazione, è necessario non essere titolari di altri immobili nello stesso Comune e non aver compiuto 36 anni al momento dell’acquisto, che non deve superare i 250.000 euro.

L’agevolazione comprende anche l’esenzione da imposte per i finanziamenti per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili ad uso abitativo.

 

Bonus per lo studio 2024

Resta attivo il “Fondo per il Credito ai Giovani” istituito dal Governo al fine di agevolare l’accesso al credito per i giovani meritevoli ma privi dei mezzi finanziari necessari. Questo programma offre prestiti garantiti dallo Stato per consentire ai giovani di intraprendere un percorso di studi o completare la loro formazione.

Il Fondo agisce come garante per le banche e gli istituti di credito che erogano i prestiti, riducendo il rischio per gli istituti finanziari. Gli studenti interessati possono accedere ai finanziamenti presentando una richiesta alle banche o agli intermediari finanziari che hanno aderito all’iniziativa.

 

Carta Giovani Nazionale 2024

La Carta Giovani Nazionale è uno strumento digitale che offre vantaggi e agevolazioni ai giovani italiani tra i 18 e i 35 anni.

Grazie alla partecipazione di oltre 120 partner, offre accesso facilitato a beni, servizi, esperienze e opportunità in diversi ambiti della vita quotidiana.

Per richiederla, è necessario utilizzare l’App IO e autenticarsi con l’identità digitale SPID o CIE.

La carta è virtuale e accessibile solo tramite tale app, dove i giovani possono visualizzare i partner e le opportunità offerte e usufruire dei servizi proposti.

 

Bonus Pellet 2024

Ancora valido per tutto il 2024 il Bonus Pellet, un incentivo volto a promuovere l’uso delle stufe a biomasse e migliorare l’efficienza energetica degli edifici.

Le agevolazioni sono disponibili per l’acquisto e l’installazione di stufe a pellet e coprono anche il costo dello smontaggio e della dismissione dell’impianto preesistente. Le percentuali di detrazioni cambiano a seconda che l’intervento rientri nell’Ecobonus o nel Superbonus.

Inoltre, è possibile ottenere un rimborso delle spese fino al 65% tramite il Conto Termico GSE se la stufa a pellet sostituisce un vecchio impianto e rispetta i requisiti imposti dal GSE.

Il Bonus Pellet è disponibile fino al 31 dicembre 2024 e le procedure devono essere completate entro questa data.

 

Bonus Fotovoltaico per famiglie a basso ISEE e Sud

Il Fondo Reddito Energetico promuove l’adozione di impianti fotovoltaici per famiglie a basso reddito nel Sud Italia. Questi impianti consentono alle famiglie di produrre energia elettrica dal sole e ridurre la dipendenza dalla rete elettrica tradizionale.

Il fondo fornisce contributi finanziari alle famiglie con un ISEE fino a 15.000 euro (o 30.000 euro per famiglie con almeno 4 figli a carico).

Gli impianti devono avere una potenza tra 2 e 6 kilowatt e devono essere destinati a unità residenziali in cui vivono famiglie in condizioni di disagio economico.

Il bonus sarà valido per gli anni 2024 e 2025 e mette a disposizione 200 milioni di euro come contributo per l’installazione degli impianti fotovoltaici.