Legge di Bilancio 2023 : novità sul lavoro

Taglio del cuneo fiscale in busta paga da verificarsi mese per mese, congedo parentale all’80% alternativo tra madre e padre, assunzioni agevolate ferme fino ad autorizzazione UE, buoni benzina anche ad personam, smart working sempre e solo con accordo individuale, incentivo al lavoro con riduzione della pensione.

Vediamo dunque, caso per caso, le novità.

 

Esonero INPS in busta paga

Cuneo fiscale : si prevede un taglio del costo del lavoro a carico dei dipendenti pari a tre punti percentuali per retribuzioni con importo mensile fino a 1.923 euro, due punti fra 1.923 euro e 2.692 euro. Lo sconto contributivo va interamente in busta paga e il parametro di riferimento è mensile.

Potrebbe quindi accadere che un dipendente abbia diritto al taglio del cuneo fiscale sullo stipendio di un determinato mese e che poi non abbia l’esonero in un mese successivo, magari perché prende un premio o vengono versate somme a titolo di straordinario. In pratica, possono verificarsi modifiche in corso d’anno, in base all’andamento della retribuzione.

 

Assunzioni agevolate

Ci sono poi diverse misure sulle assunzioni agevolate. C’è stato un incremento dell’esonero contributivo (al 100%) per le assunzioni a tempo indeterminato di giovani fino a 36 anni, con la proroga 2023 che porta il tetto a 8mila euro, anche per le trasformazioni a tempo indeterminato dei contratti a termine. Attenzione: l’agevolazione non è applicabile immediatamente, bisogna aspettare l’autorizzazione UE.

Proroga anche per l’esonero assunzioni donne, in presenza dei requisiti segnalati nella slide. La lavoratrice si considera priva di impiego regolarmente retributo da almeno sei mesi in assenza di rapporto di lavoro subordinato con un compenso annuo superiore a 8mila 45 euro, oppure sopra i 4mila 800 euro per le attività autonome. L’assunzione deve poi determinare un incremento occupazionale netto che, ricorda Tacconi, si calcola come differenza fra il numero dei lavoratori in ciascun mese e la media dei 12 mesi precedenti.

ESONERO ASSUNZIONE DONNE 

I requisiti:

  • Di età pari o superiore a 50 anni disoccupate da oltre 12 mesi
  • di qualsiasi età prive di un impiego da almeno 24 mesi
  • di qualsiasi età residenti in regioni/comuni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi  della UE prive di un impiego da almeno 6 mesi
  • di qualsiasi età che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi

C’è infine un’agevolazione per le imprese che assumono percettori di Reddito di Cittadinanza, sempre con  esonero contributivo al 100% e fino a un tetto di 8mila euro (anche qui soggetto ad autorizzazione UE). La cosa importante da sottolineare è che il nuovo esonero è alternativo a quello preesistente, previsto dal dl 4/2019. Il quale resta comunque applicabile (in alternativa, e ni casi in cui dovesse risultare più conveniente) e consiste in uno sconto contributivo pari all’importo mensile del sussidio percepito dal lavoratore, per un periodo pari alla differenza fra 18 e il numero delle mensilità già utilizzate. In ogni caso, questo esonero non può superare i 700 euro mensili e non può essere applicato per meno di cinque mensilità (se invece il RdC era già stato rinnovato, si utilizza automaticamente solo per cinque mensilità).

PERCETTORI di REDDITO di CITTADINANZA

Requisiti: essere beneficiari del reddito di cittadinanza

Misura dell’esonero: 100% dei contributi a carico del datore di lavoro nel limite massimo di € 8.000,00

Durata: 12 mesi

Aiuti si Stato: soggetto a autorizzazione della Commissione Europea

Alternativo allo sgravio già in essere per le assunzioni di percettori di reddito di cittadinanza (esonero contributivo pari all’importo del reddito di cittadinanza percepito dal soggetto a rischio di emarginazione sociale, per una durata pari alla differenza tra 18 mensilità e le mensilità di reddito già percepito dal beneficiario con un minimo di 5 mensilità).

 

 

Lavoro occasionale

Voucher lavoro: la novità è inserita nei commi 342 e seguenti della Manovra. Restano invariati i limiti di 5mila euro annui per ciascun prestatore in riferimento alla totalità dei datori di lavoro e di 2.500 per lo stesso utilizzatore (in altri termini, ogni lavoratore potrà avere con lo stesso datore contratti fino a 2.500 euro, mentre con contratti vari fino a massimo di 5mila euro annui) ma cambiano, diventando più flessibili, i requisiti per il datore di lavoro, che li può applicare fino a un massimo di 10mila euro annui e se ha fino a dieci dipendenti (non più cinque).

Attenzione: la disciplina dei voucher lavoro (9 euro netti all’ora, circa 12,50 lordi) non è in alcun modo assimilabile a quella del lavoro occasionale puro, regolamentato dal Codice Civile. Quest’ultima norma prevede «prestazioni d’opera in piena autonomia, senza limite di reddito, e soggiace a obbligo contributivo solo sopra i 5mila euro di reddito annuo».

 

 

Congedo parentale

Il comma 359 della Manovra prevede che un mese di congedo parentale sia indennizzato all’80 per cento invece che al 30%. Non si tratta di un mese aggiuntivo di congedo parentale, la misura in pratica alza l’indennità per un mese fra quelli già utilizzabile. Due i paletti fondamentali: questo mese indennizzato all’80% va utilizzato entro i sei anni di vita del figlio, alternativamente fra i due genitori. Quindi, ne hanno diritto sia il padre sia la madre, ma non possono usarlo entrambi, devono decidere chi dei due beneficerà dell’agevolazione. Si consiglia, prima di utilizzarlo, di attendere la circolare esplicativa dell’Inps, di prossima emanazione.

 

 

Detassazione premi di risultato

La norma (comma 63 della legge 197/2022) prevede che si abbassi al 5%, dall’attuale 10%, la tassazione sui premi di risultato erogati nel 2023. Questa formulazione indica che la detassazione si possa applicare anche ai premi relativi al 2022, che però vengono versati nel 2023. Ma per avere conferme è meglio attendere le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate. Per il resto, le regole sui premi di risultato non cambiano, per cui continua a essere necessario un accordo sindacale, aziendale o territoriale, che fissi i criteri da rispettare per i premi.

 

 

Bonus Benzina

Bonus benzina: si tratta di 200 euro che si aggiungono alla quota annuale dei fringe benefit. Non è necessario che siano erogati a tutti i dipendenti, il datore di lavoro può decidere di destinarle solo a specifiche categorie, o persone.

 

 

Smart working

Lo smart working, per i lavoratori fragili, è stato prorogato fino alla fine di marzo 2023. Mentre, invece, per lo smart working “normale” è che torna a essere necessario l’accordo individuale fra azienda e lavoratore. Non è solo una differenza burocratica ma un cambio di paradigma rispetto alla dottrina del Lavoro. Durante il Covid, il datore di lavoro poteva decidere di far lavorare da casa i dipendenti. Ora invece «serve la volontarietà». Attenzione: questo vale anche in presenza di accordo sindacale sullo smart working in azienda. E’ comunque necessario l’accordo individuale.

 

 

Incentivo alternativo a Quota 103

Una precisazione sulla pensione anticipata “flessibile”, la c.d. quota 103, in particolare sull’incentivo a restare al lavoro previsto dal comma 286: è la norma in base alla quale un lavoratore che matura il diritto alla Quota 103, se decide di restare al lavoro, può chiedere a datore di lavoro di versare direttamente in busta paga la sua quota di contribuzione, che è pari al 9,19%. In questo modo, riceverà una stipendio più alto, rinunciando a una parte di contribuzione, ma di conseguenza la sua pensione, nel momento in cui decidesse di andare successivamente in pensione, sarà più bassa.