Opzione donna: nuove regole per il 2023

L’Opzione Donna 2023 permette alle lavoratrici del pubblico e del privato di andare in pensione anticipata con 35 di contributi “effettivi” (esclusa la contribuzione “figurativa” della disoccupazione, della malattia e dell’infortunio), maturati entro il 31 dicembre 2022, assieme al requisito anagrafico che varia in funzione della situazione familiare:

  • 58 anni con due figli;
  • 59 anni con un figlio;
  • 60 anni negli altri casi.

Tale requisito viene equiparato per le lavoratrici dipendenti e autonome. In tutti casi, resta la regola in base alla quale l’assegno viene calcolato interamente su sistema contributivo.

Tale quadro normativo potrebbe divenire strutturale, con la riforma del 2024.

Possono aderire ad Opzione Donna le lavoratrici iscritte all’assicurazione generale obbligatoria, a fondi sostitutivi o esclusivi che siano in possesso di contributi alla data del 31 Dicembre 1995. Al momento sono invece escluse le iscritte alla gestione separata o le lavoratrici che, per raggiungere il montante contributivo richiesto, necessitano di utilizzare il cumulo dei versamenti in tale gestione.

Si può perfezionare il requisito dei 35 anni sfruttando la maternità obbligatoria, il riscatto del congedo parentale o di altri periodi, i versamenti volontari, i periodi di mobilità o cassa integrazione, i permessi Legge 104. Sono invece esclusi i figurativi per disoccupazione, malattia ed infortuni, che però si sfruttano per calcolare l’importo della pensione.