E’ possibile andare in pensione a 64 anni di età anagrafica?

Per i lavoratori con minore anzianità contributiva, privi di versamenti al 31 dicembre 1995 e soggetti al calcolo contributivo del trattamento pensionistico, l’accesso alla pensione anticipata è consentito, oltre che con i requisiti previsti per la generalità dei lavoratori dipendenti (41 anni e 10 mesi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini, previa attesa di una finestra pari a 3 mesi), anche con un requisito contributivo ridotto, pari a 20 anni.

Bisogna però soddisfare un requisito di età minimo, a differenza di quanto richiesto per la pensione anticipata ordinaria, per la quale invece non è previsto alcun requisito anagrafico.

In particolare, per i lavoratori assoggettati alla pensione contributiva del trattamento, è possibile ottenere la pensione anticipata a 64 anni.

Oltre ai 64 anni di età ed ai 20 anni di contribuzione è richiesto, però, anche un importo minimo dell’assegno pensionistico, che non può essere inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale (per l’anno 2022 – € 1.309,42 -).

In particolare, cerchiamo di capire se questo trattamento agevolato può essere raggiunto anche da chi possiede contribuzione al 31 dicembre 1995, e se è possibile ottenere i 20 anni di contributi richiesti anche attraverso il cumulo dei versamenti accreditati presso gestioni previdenziali diverse.

La pensione anticipata contributiva prevede, nello specifico, il perfezionamento dei seguenti requisiti:

  • compimento dei 64 anni di età, sia per gli uomini che per le donne: il requisito di età, che resterà invariato sino al 31 dicembre 2024, sarà successivamente adeguato alla speranza di vita media;
  • una contribuzione effettiva minima di 20 anni (non sono considerati utili, a tal fine, i contributi figurativi);
  • l’ammontare mensile della pensione deve risultare almeno pari a 2,8 volte l’assegno sociale (1.309,42 euro nel 2022).

Per ottenere questa pensione è richiesta, in ogni caso, la cessazione dell’attività di lavoro dipendente, in parallelo a quanto previsto per la generalità delle pensioni dirette.

La pensione anticipata a 64 anni viene calcolata col sistema integralmente contributivo.

Per avere diritto alla pensione anticipata a 64 anni bisogna rientrare tra i lavoratori ai quali si applica il calcolo integralmente contributivo della pensione. Si tratta di coloro che:

  • non possiedono contributi accreditati prima del 1996;
  • hanno meno di 18 anni di contributi al 1996 (per la precisione alla data del 31.12.1995), almeno 5 anni di contributi dal 1996, almeno 15 anni di contributi complessivi, almeno un mese di contribuzione accreditato presso la gestione Separata e optano per il computo presso questa gestione, in base all’articolo 3 del DM 282 del 1996. 

Quindi, la pensione anticipata contributiva a 64 anni può essere ottenuta solo da chi non possiede contribuzione anteriore al 1996, oppure da chi opta per il computo in gestione separata.

La pensione anticipata a 64 anni, per chi possiede contribuzione accreditata presso gestioni differenti, può essere liquidata anche con il cumulo della contribuzione, sempre che la contribuzione da cumulare sia assoggettata al calcolo integrale contributivo.

Anche i periodi accreditati presso le casse professionali possono essere ottenuti in regime di cumulo, qualora siano da valutare con sistema di calcolo contributivo e la gestione previdenziale abbia deliberato in tal senso.

In base ai chiarimenti dell’Inps, con la circolare n. 103 del 2017, possono utilizzare il cumulo contributivo (dlgs n. 184 del 1997) i lavoratori i cui trattamenti pensionistici sono liquidati esclusivamente secondo il sistema contributivo iscritti a due o più gestioni previdenziali:

  • dell’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, vecchiaia e superstiti;
  • delle forme sostitutive ed esclusive della stessa;
  • delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi;
  • della gestione separata Inps.