Arrivederci GIGI

Addio al mattatore romano Gigi PROIETTI morto nel giorno del suo ottantesimo compleanno. La causa del decesso sarebbe da addurre a problemi cardiaci che avevano fatto peggiorare le sue condizioni nelle ultime ore tanto da rendere necessario un ricovero urgente in terapia intensiva.

Gigi Proietti, che proprio oggi 2 novembre compie 80 anni, era infatti stato stato intubato in una clinica romana a causa di gravi problemi cardiaci.

«Nelle prime ore del mattino – spiega la famiglia in una nota – è venuto a mancare all’affetto della sua famiglia Gigi Proietti. Ne danno l’annuncio Sagitta, Susanna e Carlotta. Nelle prossime ore daremo comunicazione delle esequie».

Gigi Proietti è considerato uno degli esponenti più importanti dello spettacolo italiano degli ultimi 40 anni. Un personaggio eclettico, dal talento universale, capace di interpretare più ruoli in diversi contesti, dal cinema, alla tv, e soprattutto al teatro. La sua carriera spicca il volo agli inizi degli anni sessanta, durante la quale ha dimostrato di essere un artista a 360 gradi, lavorando come attore, doppiatore, regista, comico e cantante.

Luigi Proietti, detto Gigi, nasce a Roma il 2 novembre 1940 da Romano, originario di Amelia località sita in provincia di Terni, e Giovanna Ceci, di San Clemente di Leonessa (Rieti). Fin da bambino è forte l’interesse per la musica. Tra gli strumenti adoperati vi sono il pianoforte, la chitarra, il contrabbasso. Durante le feste studentesche , e successivamente nei locali notturni della città capitolina, si esibisce frequentemente come cantante.

Dopo aver conseguito la maturità classica frequenta la facoltà di Giurisprudenza presso l’Università La Sapienza di Roma, abbandonata tuttavia a pochi esami dalla laurea.

In questo periodo si iscrive al corso di mimica del Centro Universitario, entrando a contatto con il mondo del teatro, una delle passioni cardini che lo hanno contraddistinto nel corso della sua professione artistica. Fu allievo di mostri sacri come Arnoldo Foà e Giulietta Masina.

Il primo ruolo di rilievo lo ottiene nella rappresentazione della commedia greca di Aristofane Gli uccelli, per la regia di Antonio Calenda. Il successo arriva nel 1970, quando viene scelto come sostituto di Domenico Modugno per la commedia musicale Alleluja brava gente.

I contatti con il cinema avvengono molto presto. Viene scritturato come comparsa nel film Il nostro campione (1955), a soli 14 anni. Il successo sul grande schermo arriva però con Febbre da cavallo, nel ruolo di Bruno Fioretti “Mandrake”, diventato un vero e proprio cult della cinematografia italiana.

Gli anni novanta rappresentano una fase di svolta per la carriera di Proietti. La fortunata fiction trasmessa su Rai 1, Il maresciallo Rocca, che lo vede protagonista nei panni di un carabiniere, ha registrato un altissimo tasso d’ascolto.

Nel 1978 diventa direttore artistico del Teatro Brancaccio di Roma. Dà vita al Laboratorio di Esercitazioni Sceniche, fucina di numerosi artisti, tra i quali Enrico Brignano e Flavio Insinna.

Della sua vita privata si sa ben poco, data l’ estrema riservatezza manifestata nel corso degli anni. Nel 1967 si lega all’ex guida turistica svedese Sagitta Alter, conosciuta durante gli anni tarscorsi come cantante nei locali romani.

La coppia ha due figlie, Susanna e Carlotta.

” Il 12 febbraio 2019 – commenta Walter Recinella – ho avuto la fortuna di vedere Gigi Proietti dal vivo , all’Auditorium Parco della Musica in Roma gremito in ogni suo posto … uno spettacolo sulla sua vita di attore , con i tanti personaggi interpretati nel sua lunga attività … insieme a lui , c’erano le figlie , Susanna e Carlotta … ero insieme al Direttore Generale Enasc – Rosa Teio Luigi – ed entrambi , abbiamo apprezzato lo spettacolo prodotto da uno dei più grandi attori del palcoscenico italiano … un genio del teatro e della comicità , un genio come attore ed interprete di uno spaccato della ns. vita e non solo … con le macchiette “classiche” del suo repertorio , due su tutte, riprese da un altro grande – Ettore Petrolini – Gastone e Nerone .

Si , devo essere sincero , ero e sono molto soddisfatto di avere avuto di nuovo la possibilità di applaudirlo – la prima volta lo avevo visto ed applaudito a Pescara , al teatro all’aperto D’Annunzio in estate di alcuni anni fa – con un finale di circa 10 minuti di standing ovation !

Ciao Gigi , sicuramente sari in buona compagnia … arrivederci “