L’Enasc ai tempi della pandemia

Il Direttore Enasc Naz.le – dr. Rosa Teio Luigi – ( in foto ) ci ha inviato la seguente comunicazione , che pubblichiamo.

” Lo Tsunami che ha travolto il nostro paese in queste settimane ha determinato un radicale cambiamento delle nostre abitudini quotidiane e lavorative. Anche l’Enasc ha dovuto adattare le sue modalità organizzative e di lavoro per garantire continuità al servizio fondamentale che svolge per i cittadini e i lavoratori. Il patronato è ritenuto un servizio essenziale (confermato dai D.C.P.M. e dai codici Ateco) ed anche in questa occasione l’Enasc è riuscita, fin da subito, a introdurre modifiche all’attività che potessero dare continuità al servizio contemperando, però, alla tutela della salute dei nostri operatori e dei cittadini.

Questo particolare periodo ha ancora di più valorizzato la nostra attività, il ruolo sociale e la nostra mission per garantire le tutele e i diritti ai cittadini.

Certamente si lavora in modo inedito, in condizioni particolari ma consapevoli del ruolo prezioso e fondamentale che rivestiamo. Tornano alla mente, in questa delicata situazione per il nostro paese, le parole scandite dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 42/2000 per definire l’inquadramento giuridico dei patronati (recepite peraltro dalla legge principe , la 152 del 2001) :

“ Ente con personalità giuridica di diritto privato che svolge servizi di pubblica utilità di rilievo costituzionale. “

In questa fase storica chi si occupa di patronato sente terribilmente questa responsabilità. I nostri operatori sul territorio hanno continuato a svolgere il loro servizio, con le dovute precauzioni, per non lasciare soli i cittadini davanti alle novità introdotte dal legislatore.

Per questo la Sede Nazionale dell’Istituto ha rafforzato i suoi servizi a disposizione del territorio aggiornando quotidianamente il sito internet, inviando vademecum sul decreto “Cura Italia” e fornendo in tempo reale risposte ai quesiti proposti dai colleghi sul territorio.

Nei prossimi giorni, dopo la pubblicazione del “Decreto Aprile” saranno programmate una serie di videoconferenze per fornire agli operatori un quadro d’insieme sulle norme introdotte dal legislatore a seguito della diffusione del virus. In applicazione alle disposizioni introdotte dall’art. 36 del D.L. 18 del 17 febbraio 2020 e dalla circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale del 20 marzo 2020 , la Presidenza e la Direzione Nazionale dell’Enasc hanno diramato delle indicazioni operative per la gestione degli uffici territoriali:

– regolamentare gli accessi attraverso gli appuntamenti ;

– regolare i flussi, utilizzare il mandato telematico e i mezzi informatici per l’inoltro delle istanze ;

– ridurre e alternare la presenza degli operatori negli uffici ;

– favorire lo smart working.

Inoltre, in base al D.P.C.M. del 10 aprile, che ha stabilito regole precise per gli uffici, sarà prevista una sanificazione degli immobili, una adozione precisa di misure igieniche quali l’uso obbligatorio di mascherine, guanti e igienizzanti.

Ha comportato uno sforzo enorme, sia per la Sede Nazionale che per le Sedi Territoriali, districarsi attraverso la giungla di decreti legge , D.P.C.M. , circolari e messaggi Inps, interpretazioni del Ministero del Lavoro.

In particolare ci siamo occupati di ammortizzatori sociali introdotti dal D.L. 18/2020: Cassa Integrazione, trattamento ordinario, assegno ordinario, cassa integrazione in deroga (regolamentata dalle regioni).

Le aziende e i consulenti hanno richiesto informazioni ai nostri uffici per l’applicazione corretta della norma che ha concesso la possibilità della cassa integrazione per 9 settimane.

Per quanto riguarda i lavoratori le richieste e le domande presentate riguardavano in particolare il congedo covid/19, il congedo parentale e i congedi per disabilità (ai sensi L. 104/92). Molte famiglie hanno richiesto informazioni e dettagli sul bonus Baby-Sitting. Nel settore dei congedi le maggiori criticità si sono evidenziate nelle compatibilità e cumulabilità tra le varie misure.

Il messaggio Inps n. 1621 del 15 aprile 2020 ha finalmente chiarito alcuni aspetti oscuri dei provvedimenti.

Un altro aspetto molto importante, tra le richieste dei lavoratori, è quello della tutela della salute con i riconoscimenti dell’indennità di malattia e nei casi di infezione da Coronavirus contratta in occasione di lavoro, di infortunio lavorativo. L’Inail , con una recente circolare , ha precisato le modalità di riconoscimento dell’infortunio sul lavoro o in itinere a causa del famigerato virus.

Inoltre i nostri operatori sono stati impegnati nel trasmettere le richieste di indennità covid, i famosi 600 euro, dal sito dell’Inps che , come noto , ha creato innumerevoli problemi. In particolare le indennità sono state richieste dai liberi professionisti, dai collaboratori coordinati e continuativi, dai lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni, mezzadri), dagli stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, dagli operai agricoli a tempo determinato (requisito richiesto 50 giornate di effettivo lavoro in agricoltura nel 2019), dai lavoratori dello spettacolo. Ci siamo imbattuti anche nei collaboratori sportivi per i quali il bonus viene richiesto e liquidato da “Sport e Salute” e non dall’Inps.

Molti i problemi ancora irrisolti e che attendono risposta dal decreto “Aprile” come ad esempio la tutela di colf e badanti settore completamente escluso dagli interventi governativi.

Ci preme, infine, ricordare la proroga dei termini per la presentazione della disoccupazione agricola (1° giugno 2020) e della Naspi e della Disc. Coll , con prolungamento di 60 giorni rispetto ai termini ordinari. “